Introduzione
Water drop (Photo by Robert Anderson on Unsplash)
Il 97,5% dell'acqua presente sul nostro pianeta è salata. Il restante 2,5% è acqua dolce, di cui il 69,5% è intrappolato nei ghiacciai, nella neve e nel permafrost. Il 30% si trova in profondità, ovvero nelle acque sotterranee e il restante 0,4% è presente come acqua superficiale e atmosferica. Meno dell'1% del totale, quindi, è direttamente utilizzabile dall'uomo.
L'impronta idrica è un indicatore del volume totale delle risorse idrche utilizzate da un paese per produrre i beni e i servizi consumati dai suoi abitanti.
Lo scopo dell'attività qui proposta è quello di rendere gli studenti consapevoli delle esigenze idriche specifiche dei diversi beni di consumo, soprattutto per i beni ad alta intensità d'acqua, come il cibo e le bevande, etc. (ad es., quando indossiamo una maglietta che pesa circa 250g, in realtà stiamo anche indossando 2.700 litri di acqua).
Lo scopo di questa attività è di rendere gli studenti consapevoli che, quando si parla di consumo di acqua non si fa riferimento solo al consumo domestico, ma anche al concetto di spreco di acqua che non si vede, ovvero la c.d. acqua virtuale.
Diamo per scontato che abitudini come fare docce più brevi, non lasciare il rubinetto aperto mentre ci laviamo i denti, etc. siano azioni importanti, ma è anche essenziale trasmettere il messaggio che, anche la scelta del cibo e quella dei prodotti di uso quotidiano che compriamo sono responsabili del consumo delle risorse idriche, anche se non è immediatamente percepibile.
La conoscenza, infatti, è l'arma più potente a nostra disposizione come consumatori per ridurre l'eccessivo sfruttamento delle risorse idriche.
Aree di intervento
- Impronta idrica (consumo dell'acqua)
Obiettivi di apprendimento
- Lo studente capisce che l'acqua è parte di molte diverse e complesse interrelazioni e sistemi globali.
- Lo studente capisce il concetto di "acqua virtuale".
- Lo studente è in grado di partecipare alle attività di miglioramento della gestione dell'acqua e dei servizi igienici nelle comunità locali.
- Lo studente è in grado di sentirsi responsabile del proprio uso dell'acqua.
- Lo studente è in grado di cooperare con le autorità locali per migliorare la capacità locale di autosufficienza.
- Lo studente è in grado di contribuire alla gestione delle risorse idriche a livello locale.
- Lo studente è in grado di ridurre la propria impronta idrica individuale e di risparmiare acqua praticando le proprie abitudini quotidiane.
- Competenza normativa
- Competenza strategica
- Competenza di autoconsapevolezza
Istruzioni
L'impronta idrica di un prodotto è il volume di acqua dolce consumata e inquinata, in relazione al luogo di produzione.
L'impronta idrica, che sia di un individuo, di una comunità o di una qualsiasi attività commerciale, è un indicatore del consumo di acqua (diretto e indiretto); definito come il volume totale di acqua dolce utilizzato per produrre beni e servizi consumati da ogni individuo, comunità o attività commerciale.
Step 1: Introduzione (30 minuti)
Verrà mostrato agli studenti un video sull'impronta idrica: "Where is Water?" (Sezione "Video").
Successivamente gli insegnanti faranno una breve introduzione teorica al concetto di "impronta idrica" per introdurre gli studenti a un'idea generale del concetto su cui dovranno lavorare (gli insegnanti possono trarre ispirazione dai siti web - proposti nell'omonima sezione - per spiegare l'impronta idrica).
Step 2: Filiera di produzione dei prodotti (circa 180 minuti)
Agli studenti verranno forniti dei dati:
- Per produrre un hamburger di 150 grammi, sono necessari 2.500 litri di acqua;
- Per produrre una maglietta, sono necessari 2.700 litri di acqua;
- per produrre 1kg di riso, sono necessari 2.500 litri di acqua.
Gli studenti saranno divisi in 3 gruppi: dovranno analizzare i dati ricevuti e capire la filiera di produzione di questi tre prodotti (dalla risorsa originale al consumatore). Per fare ciò, avranno a disposizione dai 60 ai 90 minuti.
Per l'analisi del percorso di produzione:
1) Identificare il ciclo di produzione del prodotto analizzato;
2) Per ogni fase, identificare se c'è bisogno di acqua e se sì, quanda ne serve;
3) Alla fine, sommare tutte le quantità di acqua necessarie per ogni fase.
Dopo aver fatto la loro ricerca, gli studenti possono condividere le informazioni trovate attraverso poster, powerpoint, o creando brevi video che spiegano il percorso produttivo del prodotto analizzato. Anche per questa parte, gli studenti avranno a disposizione dai 60 ai 90 minuti.
Una volta finito il lavoro, gli studenti dovranno spiegare i risultati della loro ricerca agli altri. Avranno a disposizione 30 minuti totali, ovvero 10 minuti a gruppo.
Step 3: Compilare un questionario e riflettere sulle nostre abitudini (30 minuti)
Gli studenti compileranno un questionario online per calcolare la loro impronta idrica (link 3 della sezione "Siti internet").
Dopo aver ottenuto i risultati, questi verranno discussi con l'insegnante, aprendo così un dibattito ispirato a domande come:
- Cosa cambia se compro un hamburger vegetale rispetto a uno di carne comprato al supermercato?
- Che differenza c'è tra una maglietta comprata in una catena (ad es. H&M, Stradivarius, Pimkie, etc.) rispetto a una acquistata nei negozi del commercio equo e solidale o di seconda mano?
- Quali nuove abitudini posso adottare per ridurre la mia impronta idrica e contribuire alla salvaguardia del pianeta? (es. mangiare meno carne o diventare vegetariano; ma si può anche bere tè al posto del caffè o, meglio ancora, solo acqua pura).
Si può rispondere a queste domande attraverso una ricerca collettiva in classe e con l'insegnante.
- CALL TO ACTION 1
Il progetto mira ad aumentare la consapevolezza del consumo di acqua e del concetto di impronta idrica nei ristoranti e nei bar.
Inizialmente, gli insegnanti - insieme agli studenti - cercheranno bar e risoranti locali disposti a partecipare a questo studio di caso; la ricerca avverrà in modalità telematica (ad es. attraverso i social network, telefonate ed e-mail).
In questa attività, si chiederà agli studenti di redigere dei questionari (per eventuali suggerimenti si veda la sezione "Note per gli insegnanti") che verranno dati ai gestori dei ristoranti e dei bar, con lo scopo di analizzare le abitudini legate al consumo di acqua.
Sulla base dei risultati ottenuti dai questionari, gli studenti redigeranno una sorta di "manuale di buone pratiche" che i ristoranti dovranno seguire per verificare se, alla fine del progetto, ci saranno stati dei cambiamenti comportamentali. Il manuale scritto dagli studenti verrà caricato online e sarà aperto a consultazioni da parte dei locali, per un periodo di 3 mesi.
Alcuni dei suggerimenti per ridurre l'impronta idrica potrebbero essere:
- introdurre opzioni vegetariane/vegane nel menu (carne e latticini richiedono un'enorme quantità di acqua per essere prodotti);
- dire no ai prodotti alimentari trasformati (i cibi confezionati come le patatine, i pasti surgelati, i dolci e le bibite richiedono una grande quantità di acqua per essere prodotti, perchè sono pesantemente lavorati);
- fare attenzione al rubinetto (installare un rubinetto a basso flusso sul lavandino; i rubinetti convenzionali scorrono a circa 5 galloni al minuto, mentre quelli a basso flusso scorrono a 1,5 galloni al minuto);
- prestare attenzione ai materiali che ci circondano: i sacchetti e gli imballaggi che vengono dati ai clienti per il "take away" sono biodegradabili? I tovaglioni possono essere lavati e riutilizzati?
- prestare particolare attenzione ai saponi senza elementi chimici nocivi e comincia a considerare la sostituzione dello scarico del bagno con un doppio pulsante;
- utilizzare elettrodomestici di classe A che aiutano a risparmiare energia;
- riciclare e smaltire i rifiuti in modo corretto, soprattutto la plastica, che è la principale causa di inquinamento delle acque di fiumi, laghi e mari;
- ridurre lo spreco di cibo, usando le "doggie bags" o riducendo le porzioni di cibo (se viene spesso buttato via);
- usare l'acqua del rubinetto.
Alla fine di questi tre mesi, i gestori dei bar e dei ristoranti risponderanno nuovamente al questionario elaborato dagli studenti, i quali confronteranno le vecchie e le nuove abitudini messe in atto dai locali.
- CALL TO ACTION 2
Gli studenti, insieme agli insegnanti e al preside, possono proporre una "Settimana dell'acqua" a scuola. Ovvero di una settimana interamente dedicata al tema dell'acqua, al suo uso e consumo, attraverso diverse iniziative proposte dagli studenti stessi.
Alcuni esempi:
- creare un film-documentario sul tema dell'acqua con commenti finali.
- pubblicizzare i risultati dell'indagine "WaterFootprint" nei media e invitare il pubblico a commentare queste iniziative.
- prevedere un ciclo di conferenze nelle scuole con esperti della materia.
Risorse
Click each section below to see all resources available.
Risorse
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Siti internet
Websites to explain water footprint - Personal Water Footprint
https://waterfootprint.org/en/water-footprint/personal-water-footprint/
Websites to explain water footprint - Wath is a water footprint?
https://www.watercalculator.org/footprint/what-is-a-water-footprint/
Note per gli insegnanti
Durata totale stimata: 4 ore + Call to Action
Come creare un questionario:
Di seguito alcuni siti internet per creare un questionario online:
Alcuni suggerimenti:
1. Fare in modo che ogni domanda sia importante
State costruendo il vostro questionario di indagine per ottenere impportanti approfondimenti, quindi ogni domanda dovrebbe avere un ruolo diretto nel raggiungimento dell'obiettivo. Assicuratevi che ogni domanda aggiunga valore e porti a delle risposte che facciano riferimento direttamente ai vostri obiettivi di ricerca.
2. Far si che il questionario sia breve e semplice
Gli intervistati sono poco propensi a completare sondaggi lunghi o che rimbalzino a caso da un argomento all'altro. Assicuratevi che il vostro sondaggio segua un ordine logico e che richieda un tempo ragionevole per essere completato.
3. Fare domande dirette
Le domande del sondaggio formulate in modo vago confondono gli intervistati e redono i risultati meno utili. Siate il più specifici possibile e cercate di utilizzare un linguaggio chiaro e preciso che renda le vostre domande facili da rispondere.
4. Fare una domanda alla volta
Anche se è importante mantenere il vostro sondaggio il più breve e semplice possibile, questo non significa che dovresti evitare di raddoppiare le domande. Cercare di inserire troppe cose in una sola domanda può portare a confusione e a imprecisioni nelle risposte.
5. Evitare di fare domande fuorvianti e di parte
Mantenete la vostra formulazione dell domande focalizzata sull'intervistato e sulle sue opinioni, piuttosto che introdurre qualcosa che potrebbe essere interpretato come un vostro punto di vista.
6. Parlare la lingua degli intervistati
Usate un linguaggio e una terminologia che possano essere compresi dai vostri intervistati, mantenendo il linguaggio il più semplice possibile, evitando il gergo tecnico e utilizzando frasi brevi.
7. Usare scale di risposta ogni volta che è possibile
Le scale di risposta (es. la scala Likert) catturano la direzione e l'intensità degli atteffiamenti, fornendo dati importanti. Al contrario, le opzioni di risposta categoriche o binarie, come le opzioni di risposta vero/falso o Sì/no, generalmente producono dati meno imformativi.
8. Iniziare dalle cose semplici
Wnioski
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